ILL.ISSIMO DIRETTORE
Come movimento di " testimonianza evangelica " vicino ai lavoratori abbiamo la sensazione che chiamarlo "decreto dignità " sia una forzatura , un operazione di etichettatura , di marketing , una trovata a tavolino per infiocchettare un provvedimento che ha in sè certamente qualche buona idea ma anche una buona dose di propaganda e di populismo . Al interno del provvedimento ci sono senz'altro aspetti che ci convincono come le limitazioni alla pubblicità sul gioco d'azzardo , la penalizzazione per chi delocalizza , le norme a contrasto dei licenziamenti selvaggi ...e tuttavia abbiamo forte perplessità i provvedimenti in materia di lavoro che , a nostro avviso sono ben lontani e comunque del tutto insufficienti a rilanciare l'occupazione che è il vero del sistema - Italia . Cosi le rigidità introdotte per decreto sui contratti a termine e sul lavoro in somministrazione sono provvedimenti demagogici che ingessano ulteriormente il mercato del lavoro , limitandone la flessibilità , e che finiranno inevitabilmente per produrre altra precarietà , oltre aumento delle ore di straordinario e del lavoro nero e sommerso . Insomma a nostro avviso il decreto dignità scivola su un errore di fondo : l'aver confuso il concetto di precarietà con quello di flessibiltà . Per noi movimento che ogni giorno incontra nei suoi servizi tanti lavoratori e le loro difficoltà l'occupabilità rimane il vero obbiettivo da perseguire in un tempo in cui neanche il contratto a tempo indeterminato è garanzia di posto fisso : il vero ammortizzatore sociale è garantire ricollocazione di chi ha perso il lavoro in un arco ragionevole di tempo . Tutto il resto è demagogia , lo stesso refrain ascoltato in una campagna elettorale che sembra non essersi mai conclusa.
MORELLI UMBERTO PRES PROV MCL PIACENZA