Umberto Morelli, e don Claudio Carbeni, assistente ecclesiastico.
La dedica, in concomitanza della festa, è andata alla figura di San Giuseppe a cui, tra l’altro, papa Franceso ha riservato un anno di preghiera e riflessione. “Giuseppe di Nazareth - ha esordito il Vescovo - è un padre, un lavoratore e un cittadino. È stato lui ad inserire il figlio Gesù dentro una storia perché è stato lui ad avergli dato un nome. Ma Giuseppe - ha proseguito - è anche custode della crescita dell’umano di Gesù, che dal padre falegname è stato introdotto all’obbedienza e alla virtù dell’apprendimento”.
Un invito, quello del vescovo Cevolotto, a riflettere su come dall’ordinario e dal marginale possa nascere lo straordinario, la grazia, la vita. Esiste forse un terreno da cui non possa venire nulla di buono? Beh, no se il terreno è quello di Nazareth.