La stagione complessa che stiamo vivendo è quanto mai complicata , e con evidenti effetti della pandemia ancora in essere , e della guerra in Ucraina che ogni giorno preoccupa sempre di più , siamo arrivati anche quest'anno alla festa del lavoro del 1 maggio , e una domanda oggi sorge spontanea , nonostante tutto a senso oggi festeggiare tale ricorrenza ?. Come movimento di lavoratori al "servizio dei lavoratori " non possiamo non manifestare la nostra preoccupazione che il lavoro ogni giorno vive le difficoltà in cui sono coinvolte sia la società civile e le famiglie . Le conseguenze della crisi economica e sociale in atto come sempre si riversano sulle categorie fragili come i giovani , le donne , i disoccupati , i precari , in un contesto in cui alle difficoltà strutturali , si aggiungono un peggioramento della qualità del lavoro . Sempre come "movimento di lavoratori " non possiamo non tenere in considerazione l'elevato rischio per la salute e la stessa vita dei alle quali si sono esposti nell'ultimo anno tanti lavoratori . Tanti , troppe morti nell'ultimo anno abbiamo dovuto vedere impotenti davanti ai tanti lutti che abbiamo vissuto , hanno messo in discussione il valore della vita umana , è" a nostro parere l'unico capitale che sia la vera ricchezza", come ci ricordano i nostri Vescovi nel messaggio per la festa del lavoro del 1 maggio. Le persone sono al centro di tutto il sistema lavorativo, senza di esse non c'è la comunità di lavoro , non c'è impresa , non c'è economia . Il nostro primo pensiero in questa ricorrenza va in particolare a chi ha perso la vita nel compimento della propria professione in cui era impegnato quotidianamente , in cui manifestava la propria dignità e la propria creatività e sosteneva amorevolmente le proprie famiglie che non hanno visto il loro ritorno nelle loro case. Cosi non possiamo dimenticare tutti coloro che improvvisamente si sono ritrovati disoccupati e schiacciati da un peso insopportabile fino al punto di togliersi la vita. Non ci sono solo le morti , gli infortuni di diverse gravità esigono da parte nostra un attenzione adeguata , cosi le malattie professionali domandano tutela della salute e sicurezza , ci sono interventi urgenti da attuare e in cui le istituzioni preposte non possano restare inermi e insensibili . La nostra coscienza è interpellata anche da quanti sono impegnati in lavori irregolari o svolti in condizioni non dignitose , a causa di sfruttamento , discriminazioni , caporalato mancati diritti , ineguaglianze . Questi nuovi poveri ogni giorno ci inviano un grido con un ampio scenario di umanità dove sussiste una violenza di natura economica , psicologica , e fisica in cui le vittime sono sopratutto immigrati , lavoratori invisibili e privi di tutele e le donne vittime di un sistema che non incentiva la maternità e "punisce " la gravidanza con la perdita del posto di lavoro . Il nostro movimento non può non evidenziare come il mercato del lavoro presenta falle consistenti che sono tra le cause delle cosiddette " morti bianche . La precarizzazione sempre più crescente costringe molti lavoratori a cambiare spesso mansione , contesto lavorativo , e procedure esponendoli a rischi maggiori . Non possiamo non evidenziare come spesso le mansioni più pericolose sono affidate a cooperative di servizi , con personale mal retribuito , poco formato , assunto con contratti di breve durata , e costretto ad operare con ritmi e carichi di lavoro inadeguati , in una combinazione rovinosa che potenzia il rischio di errori fatali . In queste situazioni quali sono i beni in gioco ?.Innanzitutto il valore soggettivo e personale del lavoro , quello definito "capitale umano", vale a dire "gli stessi uomini capaci di sforzo lavorativo di conoscenza , di creatività , di intuizione delle esigenze di propri simili , di intesa reciproca in quanto membri di un organizzazione . Ma anche la complemantarietà tra lavoro e capitale che supera una antica autonomia attraverso sistemi economici dal "volto umano" che è la principale risorsa dell'uomo stesso. PAPA FRANCESCO nell'udienza del 12 gennaio c.a. ci ha indicato che condividiamo pienamente un preciso compito educativo e di tutela dei più deboli nel mondo del lavoro , che impegna sia la società civile , sia la comunità Cristiana : dobbiamo oggi domandarci che cosa possiamo fare per recuperare il valore del lavoro ; e quale contributo come movimento ecclesiale possiamo dare affinchè esso sia riscattato dalla logica del mero profitto e possa essere vissuto come diritto fondamentale della persona che esprime e incrementa la sua dignità . Per far ripartire e dare credibilità al mondo del lavoro è a nostro parere fondamentale investire sulla ricerca e sulle nuove tecnologie , sulla formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro , ma anche inserire nei programmi di formazione professionale e scolastici la disciplina relativa alla salute e alla sicurezza nel lavoro , è quanto mai importante che lo Stato metta in atto controlli più attenti , che diventino uno stimolo alla prevenzione degli infortuni. Tali percorsi sono stati evidenziati nei mesi scorsi anche nel nostro territorio grazie alla stampa locale dove aziende hanno formato in autonomia il proprio personale da inserire nei propri quadri lavorativi . Un ruolo decisivo nella tutela della scurezza del lavoratore e delle sue condizioni di salute è assicurato dalle modalità di organizzazione dell'impresa sia sotto il profilo dell'adozione delle misure protettive , sia della vigilanza affinchè esse siano rispettate . Importante in questa fase la figura dei sindacati nella loro continua ricerca della giustizia sociale che vigilano costantemente sulle condizioni di sicurezza sul posto di lavoro dove grazie al loro impegno a tutela delle professioni che risultano più logoranti per la salute o maggiormente esposte al rischio . Sulla scia di quanto emerso nella settimana sociale di TARANTO (ottobre 2021) la CHIESA ITALIANA ha condiviso il percorso di condivisione di "buone pratiche " che in ambito imprenditoriale e amministrativo mostrino come coniugare non solo difesa e dall'ambiente e protezione del lavoro , ma anche dignità e sicurezza , evitando dunque condizioni che mettono in pericolo la salute o addirittura causano la morte . Se oggi tutti i vari soggetti operanti nel mondo del lavoro svolgeranno il proprio ruolo e competenza sia avrà una vera svolta , per cui oggi dobbiamo risvegliare le coscienze , con assunzione di responsabilità collettiva per innescare il cambiamento capace di riportare al centro del lavoro la persona in ogni contesto lavorativo . Se tutto ciò diventerà realtà avrà ancora senso festeggiare la festa del lavoro del 1 maggio .
MORELLI UMBERTO
PRES PROV MCL PIACENZA